• dipende
  • Posts
  • È arrivato il carrello tricolore anti-inflazione!

È arrivato il carrello tricolore anti-inflazione!

Buongiorno! Io sono Ale e questa è dipende, la newsletter che risolve tutti i tuoi dubbi sull'economia (per davvero!).

Di cosa parliamo oggi?

  • 🛒 È arrivato il carrello tricolore anti-inflazione!

  • 📈 Spread: dobbiamo preoccuparci?

È arrivato il carrello tricolore anti-inflazione!

L’inflazione, stando alle rilevazioni di settembre da parte dell’Istat, si mantiene oltre il 5%, continuando a colpire in maniera decisa le fasce meno abbienti della popolazione.

Per questo motivo, il Governo ha deciso di sostenere le famiglie italiane con uno sconto sul carrello della spesa.

Alcuni alimenti (di prima necessità), come ad esempio pasta e farina, saranno quindi scontati del 10% presso tutte le strutture che aderiranno alla misura. In particolare, i prodotti interessati saranno riconoscibili attraverso l’apposito bollino di riconoscimento.

Credits: Ansa

In questa maniera si cerca di aiutare le fasce più deboli della popolazione, anche se bisogna ricordare come tale misura sia in realtà accessibile a tutti. Sarà sufficiente?

Posso dire che la misura del trimestre anti-inflazione mi sembra una grande trovata in termini di immagine.

Alcune considerazioni:

  • L’inflazione sta già diminuendo grazie alla politica monetaria restrittiva attuata e, ipotizzando che non ci siano ulteriori shock, è lecito aspettarsi il proseguimento di questo trend, con estrema felicità del Governo che potrà dire essere invece l’effetto diretto delle sue misure.

  • C’è una iniquità di base tra gli operatori della grande distribuzione e non, poiché i primi potranno “spalmare” il 10% di sconto su tutta la filiera, mentre i secondi, non potranno.

  • Le imprese già si stavano attrezzando autonomamente per cercare di bloccare i prezzi o comunque contenerli attraverso sconti.

Ribadisco, grande trovata in termini di immagine, anche se forse non così tanto in termini di policy.

Lascio a voi tirare le somme…

Spread: dobbiamo preoccuparci?

Lo spread torna a far parlare di sé, con nuovi picchi che sfiorao i 200 punti base.

Piccolo ripasso: lo spread non è altro che la differenza di rendimento trai titoli decennali tedeschi e quelli italiani ed è una misura del rischio attribuito all’investire sui Btp piuttosto che farlo sui Bund. 200 punti base si traducono quindi in un 2% in più di interessi pagati dal nostro Stato rispetto alla Germania.

Ma perché questo squilibrio? La risposta lascia l’amaro in bocca

È risaputo che l’Italia ha un rapporto Debito-PIL elevato (oltre il 140% per la precisione) e i mercati, visto tale valore e vista la bassa crescita del PIL, ritengono il nostro Paese più rischioso.

E più rischio → Maggior rendimento richiesto

Insomma, ancora una volta paghiamo il conto di non aver stimolato adeguatamente la produttività del Paese e di dover fare sempre maggiore affidamento a risorse a debito. Il tutto con il rischio sempre più concreto di future misure “lacrime e sangue”.

Partiamo col dire che in questo momento tutti gli occhi sono puntati sul nostro Paese a seguito dell’aumento del deficit dal 3,6% al 4,3% del PIL.

E la cosa lascia perplessi, visto il forte entusiasmo da parte del Governo nel sottolineare come il nostro Paese stia crescendo di più rispetto alle altre economie europee e l’occupazione sia in aumento.

E allora come mai, visto che siamo così ricchi, ci stiamo indebitando di 0,7 punti di PIL in più rispetto a quanto previsto?

I conti non tornano e i mercati stanno proprio scontando questa incongruenza, soprattutto a causa di:

  • ❌ Incoerenza politica

  • 🏦 La non adeguata tutela dei conti pubblici

  • 📈 Aumento del rischio di default

(state tranquilli però, l’Italia non sta per andare in default…)

Nonostante questo, i conti pubblici sono in deterioramento e gli investitori vogliono un rendimento più elevato. La conseguenza? Lo spread aumenta, rendendo la situazione ancora più difficile.

Staremo a vedere le evoluzioni…

Alla prossima,
Ale 💙

👀 Articoli interessanti

  • Btp valore, boom di ordini (IlSole24Ore)

  • I quattro profili di rischio che possono far crollare l’economia italiana secondo la Nadef (Fanpage)

  • Argentina: niente tasse per il 99% dei lavoratori (IlSole24Ore)

  • Allarme di industriali e banchieri: "L'economia è bloccata"(HuffingtonPost)

💭 La lettura lunga della settimana

L'incidenza della spesa pensionistica sul PIL

La Grecia ha migliorato la sua performance economica, diventando più attrattiva per gli investitori esteri ed eliminando la percezione negativa che aveva acquisito durante la crisi dei debiti sovrani. Il successo ellenico è dovuto alle riforme e alle misure economiche che sono state effettuate in questo decennio e che l’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani (OCPI) ha analizzato. (Leggi qui)

👨🏻‍🏫 Il Grafico della settimana

Lo spread recentemente è salito di alcune decine di punti base, iniziando a pesare sui conti pubblici…

Ma come è variato dall’inizio dell’anno?

Il grafico ci fa vedere come da inizio anno il differenziale di rendimento sia diminuito.

Questo ci fa tirare un sospiro di sollievo, tuttavia, si può notare come ma circa metà giugno 2023 stia “lentamente” aumentando, facendoci bruciare i progressi fatti nei mesi precedenti

Vuoi un consiglio su una Newsletter top da seguire? Dai un’occhiata a questa:

il Punto5 minuti per capire economia e attualità senza giri di parole

Ti è piaciuta la newsletter di oggi?

Diccelo con un voto!

Login o Iscriviti per partecipare ai sondaggi.

  • Ti hanno inoltrato questa mail? Clicca qui per iscriverti gratuitamente!

  • Newsletter a cura di Augusto Palombo