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Buone notizie ed Elezioni Europee! 🇪🇺
Elezioni e tassi di interesse
Buongiorno! Io sono Ale e questa è dipende, la newsletter che risolve tutti i tuoi dubbi sull'economia (per davvero!).
Di cosa parliamo oggi?
🇪🇺 Si vota per le Europee
✂️ La BCE taglia i tassi di interesse

🇪🇺 Si vota per le Europee
Oggi e domani, 8 e 9 giugno, siamo chiamati ad esprimere il nostro voto per rinnovare il Parlamento Europeo, eleggendo i 76 rappresentanti del nostro Paese.
Ma perché votare per il Parlamento europeo è importante?
Partendo dal presupposto che esercitare il proprio diritto di voto è sempre importante, è possibile dire che le elezioni europee assumono particolare rilevanza perché indirizzano in maniera più diretta e profonda le azioni del nostro Paese.
Infatti, dobbiamo ricordare che il diritto europeo prevale su quello italiano, quindi quello che viene deciso in Europa, prevale e “surclassa” un’eventuale norma confliggente del nostro ordinamento.
Per quanto le elezioni europee siano indubbiamente importanti, bisogna citare un dato allarmante e deludente, ovvero quello relativo all’astensionismo.
Il dato risulta particolarmente preoccupante se consideriamo che dal 1979 c’è stato un crollo di 30 punti percentuali della partecipazione alle elezioni europee, raggiungendo la soglia del 54,5% nel 2019.
Per quale motivo la gente non vota?
Probabilmente questo andamento è da ricondurre alla mancanza di fiducia e rappresentanza offerta dalla politica, che non riesce a rappresentare gran parte degli elettori.

La nostra generazione si trova davanti a cambiamenti e sfide mai viste: emergenza climatica, emergenza demografica ed emergenza migratoria (tra le altre, senza parlare dei conflitti e dell’assenza di una difesa unica Europea).
L’esito di queste sfide dipende in gran parte da noi, o meglio dalle scelte dei nostri politici. Che, appunto, scegliamo noi.
È impossibile pensare di affrontare queste sfide da soli, ma bisogna affrontarle almeno a livello Europeo. Perciò è essenziale riconoscere il ruolo significativo delle istituzioni europee nelle nostre vite e nelle nostre prospettive.
L’Europa ha tanti difetti che a mio avviso provengono da una mancata integrazione completa vera e propria. In termini economici, considerata l’unione monetaria, non essere dotati di un bilancio comunitario (politica fiscale centralizzata) ci rende particolarmente vulnerabili rispetto a determinati shock economici. Negli ultimi anni l’UE ha fatto passi da gigante in termini di integrazione. Basti pensare che prima del Covid non si era mai fatto un vero e proprio debito comune, come il Next Generation EU. Ecco, l’Italia in questi anni ha ripreso a crescere anche e soprattutto grazie a queste risorse, dato che siamo il Paese che ha ricevuto il maggior numero di trasferimenti (grants) e prestiti (loans).
Quindi: le sfide che abbiamo davanti sono difficilissime e impossibili da affrontare in modo isolato. Scegliamo bene, andando a votare, chi avrà la possibilità di decidere se e come affrontarle.
Buon voto a tutte e a tutti! 🇪🇺
Ps: Ho preparato un questionario per analizzare le preferenze di voto dei giovani italiani in base alle loro conoscenze, attitudini, comportamenti e percezioni. Se ti va puoi partecipare cliccando qui sotto, bastano 3 minuti!
(i risultati sono anonimi e saranno analizzati in aggregato per fini di ricerca e divulgazione sul mio profilo IG)

✂️ La BCE taglia i tassi di interesse
La BCE, dopo una serie di rialzi che sembrava infinita ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 pp.
In particolare, i nuovi tassi di riferimento sono i seguenti:
🏦 Il tasso sui depositi passa dal 4% al 3,75%;
💶 Il tasso di rifinanziamento principale passa dal 4,50% al 4,25%;
🫰 Il tasso sui prestiti marginali passa dal 4,75% al 4,50%.
La Banca Centrale ha deciso di diminuirei tassi di interesse, anche se in maniera “timida”, in quanto il periodo di elevata inflazione sembra essere rientrato, consentendo un allentamento della politica monetaria.
Attualmente il tasso di inflazione annuale europeo di aprile è pari al 2,4%, anche se, gli economisti più preoccupati riguardo le variazioni dei prezzi (i cosiddetti “falchi”) si sono più che contrariati di questa scelta, giudicandola poco lungimirante, in quanto le stime ci dicono che nei prossimi mesi l’inflazione dovrebbe tornare ad aumentare.

Dopo 2 anni da “follower” delle mosse della FED, la BCE è diventata “leader”: ha tagliato i tassi prima delle altre banche centrali (solo quella Canadese l’aveva fatto il giorno precedente). In particolare, ci si domanda se questa mossa sia stata troppo avventata o sia stata corretta, considerando che il trend inflazionistico degli Stati Uniti è particolarmente simile a quello Europeo, ma la FED ha deciso di rinviare il taglio dei tassi per evitare una risalita dei prezzi.
A mio avviso la BCE ha fatto bene: i dati macroeconomici ci dicono che l’inflazione è praticamente tornata a livello target, quindi non è necessario tenere i tassi così (ripeto, così) elevati a lungo. Mantenere i tassi troppo elevati per un periodo lungo può portare a crisi di insolvenza e frizioni nel mercato del credito. Perciò, scongiurato un pericolo di stagflazione e di inflazione fuori controllo, e considerato che quello a cui abbiamo assistito è stato l’aumento più rapido di tassi nella storia (10 aumenti di fila!), non credo he la BCE abbia fatto male ad allentare leggermente la presa (di 25 punti base).
Quello che non condivido della strategia di Lagarde è la quasi totale assenza di forward guidance. La BCE non ha detto nulla di cosa intende fare nel breve/medio termine, e questo non è un bene. Perchè la BCE deve dare un segnale chiaro ai mercati, e questo taglio senza un preciso piano di politica monetaria è tutto tranne che un buon segnale. Rappresenta un segnale di eccessiva incertezza anche della BCE, che continua a dire che le future mosse “dipenderanno dai dati”. Ma, bisogna ricordarsi, che nel medio periodo quei “dati” dipendono proprio dalle decisioni della banca centrale!
E, infatti, i mercati non hanno gioito come si sperava davanti a questo taglio. Appunto perchè c’è tanta, troppa incertezza sulle future mosse. Staremo a vedere.
Alla prossima e buone elezioni Europee!
Ale 💙

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💭 La lettura lunga della settimana

Le istituzioni europee hanno contribuito a dare una boccata di ossigeno all’economia italiana, in particolare fornendo risorse che hanno diminuito l’esposizione del nostro debito verso i privati.
Per quanto ciò sia vero, attualmente ci si sta dirigendo verso un quantitative tightening che restituisce una certa importanza alla componente privata nel momento in cui si emette nuovo debito.
L’OCPI tratta la questione in maniera più approfondita!
👨🏻🏫 Il Grafico della settimana
La BCE, in quanto banca centrale credibile e con un chiaro mandato verso il raggiungimento di un livello dei prezzi accettabile, ha sempre combattuto in maniera decisa le oscillazioni di prezzo che potessero generare scompensi gravi a famiglie ed imprese.
A seguito della recente decisione di tagliare lievemente i tassi di interesse, sembra giusto dare uno sguardo alla serie storica, che ci mostra la rapidità con la quale la BCE ha intrapreso la guerra all’inflazione nei tempi più recenti e come, per un intero decennio, si sia impegnata a mantenere i tassi allo zero, così da aiutare gli operatori economici.

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