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🏦 Il problema (politico) del MES
🇦🇷L'Argentina riuscirà a rialzarsi?
Buongiorno! Io sono Ale e questa è dipende, la newsletter che risolve tutti i tuoi dubbi sull'economia (per davvero!).
Di cosa parliamo oggi?
🏦 Il problema (politico) del MES
🇦🇷 Cosa succederà all’Argentina di Milei?

🏦 Il problema (politico) del MES

Credits: European Stability Mechanism
Recentemente si è tornati a parlare di MES, in quanto il termine per approvare la ratifica da parte dell’Italia sta scadendo.
Ma prima di parlare dell’attualità facciamo un passo indietro:
Cos’è il MES come funziona?
Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) non è altro che un meccanismo intergovernativo (fondato nel 2012) che ha lo scopo di erogare aiuti finanziari ai Paesi membri dell’Ue.
In particolare a quelli che, pur avendo un debito pubblico sostenibile, potrebbero o avrebbero potuto in futuro trovarsi in uno stato temporaneo di difficoltà nel finanziarsi sul mercato.
La modifica che l’Italia dovrebbe ratificare consentirebbe al MES di:
🏦 Agire come paracadute finanziario nel caso in cui il Fondo di risoluzione unico (un fondo finanziato dalle banche dei Paesi dell’eurozona) si ritrovi a corto i fondi
🆘 Accorciare i tempi in caso di ristrutturazione del debito. E quindi effettuare una sola votazione (da parte dei detentori dei titoli), invece delle due attualmente previste per chiedere la ristrutturazione del debito del Paese in dissesto finanziario
Riassumendo i concetti chiave della riforma, il MES sarà:
💶 Uno strumento aggiuntivo in caso di crisi finanziarie
🏦 Un ulteriore fondo da cui le banche potranno attingere in caso di crisi finanziarie gravi
🧾 Più snello in caso di ristrutturazione del debito
Quindi per quale motivo l’Italia stenta nell’approvare questa riforma del MES?

L’Italia tenta, ancora una volta, di posticipare la ratifica del MES…
Ricordiamoci che siamo l’unico Paese dell’Area Euro a non averlo ancora fatto.
Le ragioni di tale “ritardo” sono prettamente politiche e populiste.
Il premier Giorgia Meloni sottolinea nelle interviste rilasciate come l’Italia non abbia bisogno di accedere al MES…
Ma il problema non riguarda l’accesso a questo strumento!
La ratifica riguarda il cambiamento delle condizioni tramite le quali si può accedere ai fondi del MES, cambiamenti che lo renderebbero un mezzo più accessibile rispetto a quanto è attualmente.
Questa fatto (ovvero che l’approvazione che deve dare l’Italia modifica le modalità di accesso allo strumento, non l’utilizzo dello stesso) non riesce ad essere trasmessa all’opinione pubblica.
Oppure (e sarebbe ben peggiore) non si vuole che ciò accada…
Volendo essere sintetici e trasparenti riguardo il MES, dobbiamo dire che questo si configura come uno strumento di supporto alle economie in difficoltà e, se vogliamo mantenere alta la nostra reputazione a livello europeo, dobbiamo necessariamente abbandonare questa retorica prettamente politica e vedere le cose per quello che sono.
Lascio a voi tirare le somme…

🇦🇷 Cosa succederà all’Argentina di Milei?

Credits: Virgilio Notizie
Il nuovo Presidente dell’Argentina, Javier Milei, ha esordito al momento del suo insediamento con un una frase che è già diventata celebre:
“No hay plata”
(“Non c’è denaro”)
Il tutto sottolineando ciò che gli argentini già sapevano, ovvero che non c’è denaro disponibile e che servono riforme shock per rilanciare lo Stato argentino (che è andato in default ben nove nell’arco della sua storia).
Ma l’economia argentina è messa così male?
Cerchiamo di capirlo attraverso qualche dato:
💸 Inflazione annua, rilevata ad ottobre 2023 : 142,7%
📈 Tasso di interesse fissato dalla Banca Centrale: 133%
📊 Tasso di crescita annuale del Pil, rilevato a luglio 2023: -4,9%
💰 Rapporto debito/Pil: 85%
🏚️ Tasso di povertà: 40%
Il quadro macroeconomico si mostra estremamente deteriorato, con un unico valore che a prima vista potrebbe “stonare” con quanto visto fino ad ora:
Il rapporto debito/Pil.
Se confrontato con il nostro, che ricordiamo essere oltre il 140%, l’85% potrebbe sembrare un valore “basso”.
Ricordiamoci però che stiamo parlando di un quadro generale messo particolarmente male, quindi quell’85% assume una rilevanza maggiore se lo prendiamo assieme agli altri dati (negativi).

Il Ministro dell’Economia argentino ha annunciato una riduzione del 50% del tasso di cambio, passando da 400 a 800 pesos per dollaro.
Tale policy implica un ulteriore aumento dell’inflazione, in quanto l’import costerà il doppio, aggravando ancora di più la situazione che, per quanto detto prima, si mostra già di per sé tragica.
Ricordiamo che in Argentina abbiamo due tassi di cambio:
🏦 Quello ufficiale della Banca Centrale
👥 Quello “blue”, ovvero quello che ti offrono “per strada”, che può differire da quello della Banca Centrale, attualmente intorno ai 1000 pesos per dollaro
Dico questo per far passare il messaggio che il peso non vale praticamente più nulla, e tale messaggio è chiaro anche agli stessi argentini, che volendosi liberare da una valuta che non vale niente, utilizzano vari sistemi per acquistare valuta forte che può mantenere il suo valore nel tempo (cosa che il Peso non fa da tempo immemore).
Concludo dicendo che forse, dopo anni spesi a finanziare politiche ultra espansive e a dissestare il bilancio pubblico con scarsi risultati, l’Argentina ha finalmente cambiato rotta, con il Presidente Milei che ha ammesso (anche se era cosa ben nota) che non ci sono risorse e che sono necessari shock fiscali che differiscano profondamente dalle misure applicate fino ai tempi recenti.
Alla prossima,
Ale 💙

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💭 La lettura lunga della settimana

Uk is the new Italy?
L’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani (OCPI) fa un’analisi approfondita su questo tema, evidenziando come alcuni nostri problemi macroeconomici siano ravvisabili allo stato iniziale anche nel Regno Unito.
👨🏻🏫 Il Grafico della settimana
Di seguito possiamo vedere come è evoluto nel tempo il cambio incerto per certo peso-dollaro.
Il grafico si legge nella seguente maniera:
“Quanti pesos (quantità incerta) mi servono per comprare un dollaro (quantità certa)”
Possiamo vedere come servano 400 pesos per comprare un dollaro, ma la cosa più importante che è possibile notare da questo grafico è la progressiva perdita di valore della valuta nazionale argentina nei confronti del dollaro.
Infatti, se nel 2014 si nota una sostanziale parità, dal 2016 si nota un costante aumento che nel 2022 si traduce nel superamento dei 100 pesos per dollaro, fino ai 400 del 2023…
Ah quasi dimenticavo, il grafico non è aggiornato, infatti, come detto poc’anzi, recentemente si è passati ad 800 pesos per dollaro, accentuando ancora di più come il pesos non sia altro che carta straccia, almeno allo stato attuale delle cose.

Credits: Il Sole24Ore

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