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L'Italia tra Premierato ed Infrazione

Buongiorno! Io sono Ale e questa è dipende, la newsletter che risolve tutti i tuoi dubbi sull'economia (per davvero!).

Di cosa parliamo oggi?

  • 🇮🇹 La strada verso il Premierato

  • 🇪🇺 L’Europa ci sanziona!

🇮🇹  La strada verso il Premieranno

Il testo del premierato è stato approvato in Senato con 109 voti favorevoli, 77 contrari ed un astenuto.

Ma cosa significa questa riforma?

Partiamo col dire che questa misura non è ancora in vigore, in quanto necessità di più passaggi rispetto alle “normali” leggi.

Infatti il testo della riforma dovrà passare anche nell’altra Camera e, successivamente, dopo tre mesi, dovrà riessere approvata in in entrambe le camere.

Inoltre, se non si raggiungeranno i due terzi dei voti favorevoli, ci sarà un referendum confermativo.

Insomma, la strada è ancora lunga ed è stato fatto appena il primo passo!

Cosa cambierebbe con il premierato?

Le modifiche sono molte, ma le principali sono le seguenti:

  • Elezione diretta del presidente del Consiglio, non si voterebbero più i partiti, ma direttamente la persona candidata;

  • Il Premier può essere eletto per un massimo di due volte;

  • Eliminazione dei senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica, solo gli ex Presidenti della Repubblica accederanno a questa carica.

Inoltre, a questa riforma se ne aggancia un’altra:

Quella elettorale!

Il fine è quello di dare un premio di maggioranza alla coalizione che raggiunge una determinata soglia, tale per cui possa governare senza gravi ricadute in termini di stabilità politica.

Siamo solo agli inizi di questa riforma e non sappiamo ancora come andrà a finire, ma è lecito chiedersi cosa comporterebbe un’approvazione di una misura di questo tipo.

L’Italia ha un grosso problema di instabilità politica.

Questo è un problema per tutti, dato che cambiare governo troppo rapidamente mina la possibilità di pianificare delle politiche di lungo termine.

Le soluzioni a questo problema possono essere diverse, alcune endogene (gli elettori si “coordinano” e garantiscono supporto politico a una parte piuttosto che un’altra per un periodo non troppo breve), altre esogene: cambiando la legge elettorale e/o cambiando le regole della costituzione.

Il passaggio della riforma presidenziale in Senato è quindi un cambio “esogeno” del sistema elettorale, e per quanto mi riguarda è un segnale forte, ma che personalmente non mi sorprende: la Presidente Meloni ha fatto di questo uno dei suoi cavalli di battaglia nella sua carriera politica e durante la campagna elettorale. Quindi ritengo coerente portare avanti questa proposta di legge, sarebbe stato stupido aspettarsi il contrario, cioè che una volta al potere rinunciasse a proporre in modo serio una revisione costituzionale.

Dal mio punto di vista la struttura istituzionale Italiana va rivista (ero favorevole all’abolizione del bicameralismo perfetto, ad esempio), e sul premierato ho vari dubbi su cui ancora sto riflettendo. Sicuramente aiuterà a garantire più stabilità politica (ne abbiamo bisogno), ma a che costo? È davvero necessario cambiare la costituzione per garantire stabilità?

Quest’ultima penso possa essere incentivata anche non necessariamente tramite elezione diretta del Presidente del Consiglio, quindi senza toccare la costituzione, e con conseguente accentramento di più poteri nelle sue mani, tramite una buona e chiara riforma elettorale.

🇪🇺 L’Europa ci sanziona!

La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione per vari Paesi:

  • 🇮🇹 Italia;

  • 🇫🇷 Francia;

  • 🇧🇪 Belgio;

  • 🇭🇺 Ungheria;

  • 🇲🇹 Malta;

  • 🇲🇹 Polonia;

  • 🇸🇰 Slovacchia.

Era prevedibile che il nostro Paese sarebbe stato richiamato all’ordine, dopo aver raggiunto un livello di deficit che andava oltre il 7% l’anno passato e con un rapporto debito/Pil che supera abbondantemente il 130%.

In particolare, è la prima volta che viene applicato il nuovo Patto di Stabilità, dopo la sospensione dovuta alla pandemia. La novità più grande risulta essere quella dell’intervallo temporale di riferimento nel quale il Stato membro dovrà “rientrare” dalla situazione di attuale squilibrio dei Conti Pubblici.

Tale intervallo temporale varia tra i 4 e i 7 anni e si caratterizza per essere un percorso dedito al vaglio di riforme che stimolino la competitività e la produttività del Paese, tagliando la spesa improduttiva.

Chi legge Dipende già lo sapeva: l’avevamo detto nella newsletter del 19 Aprile scorso che avremmo ricevuto la procedura d’infrazione. Perciò, non sono sorpreso, anzi sono contento che l’Europa faccia il suo dovere e ci ricordi che c’è un vincolo di bilancio da rispettare.

Sono invece preoccupato perchè la nostra classe politica fa finta di non vedere i rischi finanziari che abbiamo a un passo da noi.

Tra le altre cose, l’Italia dovrà esprimersi sulla tanto discussa ratifica del nuovo trattato del MES. Il Governo, ancora una volta, continua a fuggire da questa discussone posticipandola e senza entrare nel merito, e questo è un altro segnale di debolezza (e di presa in giro agli elettori).

La cosa di cui sono sicuro è che, tra ottobre e novembre, questo governo ne vedrà delle belle per far quadrare i conti nella manovra finanziaria. E questo sarà un tema centrale anche per la stabilità interna del nostro Paese.

Perchè, in fondo, i governi si spaccano per ragioni economiche quando non riescono a trovare risorse per accontentare i propri elettori rispetto alle aspettative create e promesse elettorali.

E no, non basterà emettere BTP promettendo vacanze in crociera per sostenere i nostri conti pubblici. Perchè l’emissione di BTP significa fare debito pubblico e, questo debito, se non produci abbastanza crescita, prima o poi esplode.


Ale 💙

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👨🏻‍🏫 Il Grafico della settimana 

Il valore della moneta influenza, assieme a molti altri fattori, la capacità di esportare di un Paese. In termini molto semplicistici, meno una moneta vale e più si esporta (approfondendo il discorso ci si dovrebbe chiedere perché quella moneta vale poco), quindi vale la pena vedere come l’euro si è rapportato nei confronti del dollaro negli ultimi 5 anni.

Se tra il 2020 e il 2021 la valuta europea ha raggiunto i il valore di 1,21 dollari, a fine 2022 ha raggiunto valori inferiori al dollaro, influenzando le importazioni ed esportazioni di tutte le nazioni afferenti a tali valute.

Attualmente 1 euro vale circa 1,07/1,08 dollari… dobbiamo aspettarci cambiamenti repentini?

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